Se in Italia, dove si guida a sinistra,
in piscina la vasca di andata si fa
sulla destra, in Inghilterra, dove il
volante delle macchine si trova sul lato
destro, sarà il contrario?
Nella maggior parte dei casi sì, ma non
sempre. Il sistema è un pochino più
complicato, ma anche per certi versi più
efficace rispetto a quello usato sul
continente. L’abitudine più diffusa è,
infatti, quella di andare a corsie
alternate, ovvero con una corsia che
nuota la vasca di andata a destra e
quella accanto che la nuota a sinistra.
Il tutto con lo scopo di evitare gli
scontri di mani tra chi va e chi, nella
corsia accanto, sta invece nuotando la
vasca di ritorno. Non è difficile da
fare, basta portare sempre un pochino di
attenzione alla corsia accanto, poi il
resto viene senza pensarci.
Le differenze vere, se ci si focalizza
nel settore Master, sono poi altre.
Prendendo in analisi come prima cosa il
calendario gare si può notare che il
numero degli eventi è molto minore se
rapportato al numero delle gare
organizzate ogni stagione in Italia. Un
trofeo alla settimana in tutto il paese,
in genere, salvo rari casi in cui si può
arrivare ad avere anche tre trofei in un
solo giorno, ma si tratta, appunto, di
situazioni particolari. Allo stesso modo
può essere che passino anche due o tre
settimane senza che nell’intera Gran
Bretagna si stia disputando una gara. I
trofei possono essere organizzati da
diversi enti o istituzioni. Quelli più
piccoli, di interesse locale, sono
affidati alle società e si possono
suddividere in due diversi tipi. In
alcuni, più simili al tipo di eventi che
siamo abituati a vedere nel resto
d’Europa, sono gare aperte a chiunque
voglia prendervi parte, altre invece
vedono la partecipazione ristretta a
club di zone limitrofe, generalmente
facenti parte della stessa regione. Per
quanto riguarda, invece, gli eventi di
maggiori dimensioni, la gestione è
affidata alla Federazione Nuoto o
all’ASA, (l’ente governativo che
gestisce le società e gli eventi
sportivi in Gran Bretagna) e qualsiasi
atleta tesserato Master può prendervi
parte. L’evento più importante dell’anno
sono i British Gas National Master and
Senior Age Group Championship,
competizione che per tanti versi
richiama ai Campionati Italiani Master,
ma che diversamente dai nostri
campionati nazionali si svolge due volte
nell’arco di un anno solare,
generalmente nel mese di maggio e in
quello di ottobre.
Gli atleti che nel corso di un anno
solare, a partire dal 1° gennaio fino al
31 dicembre, gareggiano almeno una volta
in dieci delle sedici distanze previste
nel programma gare di vasca lunga
(diciassette per la vasca corta vista
l’aggiunta dei 100 misti), inserendo
almeno una prova per ogni stile e una
mista, entrano automaticamente a far
parte della British Swimming Master
Decathlon Competition, una speciale
classifica i cui vincitori vengono
premiati in una cerimonia alla fine di
ogni anno.
La maggior parte degli eventi Master
presenta un programma gare che include
sia le brevi che le lunghe distanze, ma
esistono alcuni eventi dedicati
esclusivamente alla velocità o al fondo.
Oltre alle gare in vasca sono molto
popolari, in Gran Bretagna, i trofei e i
circuiti di nuoto in acque libere,
disciplina che negli ultimi anni sta
conoscendo una rapida crescita in tutta
l’isola. Le gare di open water non sono,
però, affliate all’ente governativo e
sono, in alcuni casi, suddivise in
circuiti. I più popolari e frequentati
sono lo Speedo Open Water Swim Series e
il British Gas Great Swim che
comprendono, rispettivamente, sei e
cinque prove sparse per tutto il
territorio britannico e non
necessariamente lungo le coste, visto
che alcune competizioni si svolgono
nelle grandi metropoli di Londra e
Manchester, così come in tradizionali
località di campagna di Windsor e Eton.
Esistono anche alcune competizioni che
si potrebbero definire “a distanza”,
visto che non richiedono la presenza
degli atleti in una stessa piscina. E’
il caso della gara chiamata T-30
Challenge, che ogni anno viene vinta dal
nuotatore e dal club che riesce a
nuotare la maggior distanza in trenta
minuti. Sulla falsariga del T-30 esiste
anche una competizione, organizzata
dalla British Long Distance Swimming
Association, che premia colui o coloro
che riesce a coprire la maggior distanza
sull’arco di un’ora. Ogni partecipante
chiede la presenza di un giudice e al
termine del periodo prefssato per questo
tipo di competizioni tutti i risultati
vengono raccolti da un sistema centrale
che stila la classifica finale.
Il livello degli atleti che prendono
parte alle competizioni è difficile da
inserire in una singola categoria visto
che, come in Italia, si possono
incontrare nuotatori poco più che
principianti accanto ad atleti che
possono vantare un passato da nuotatori
di livello internazionale. La
percentuale di coloro che entrano nel
mondo Master dopo aver concluso la
carriera agonistica si aggira intorno al
40%, mentre maggiore è il numero di chi
si avvicina alle gare di nuoto solo in
età adulta. Sarah Wren, atleta e
responsabile della squadra capitolina
dei London Penguins, una delle tante
realtà sportive londinesi, racconta
attraverso la sua esperienza alcuni
aspetti del mondo Master britannico. «Ho
iniziato a nuotare a otto anni, nella
mia scuola elementare (in Inghilterra il
nuoto è praticato in quasi tutte le
scuole primarie, ndr) e fino al diploma
ho continuato ad allenarmi e a
gareggiare nelle competizioni fra
istituti scolastici. Nell’università che
avevo scelto di frequentare non c’era
una squadra di nuoto vera a propria e
nemmeno una piscina di proprietà
dell’ateneo e i pochi studenti che
volevano allenarsi lo dovevano fare in
una piscina di una scuola vicina presa
in affitto per una sera alla settimana,
così ho deciso di abbandonare le
competizioni. Dopo la laurea mi sono
spostata a Londra per ragioni di lavoro,
ma ormai il nuoto agonistico faceva
parte solo del mio passato. Per
ambientarmi in una così grande metropoli
ho pensato, però, che trovare delle
persone che come me avessero la passione
per il nuoto potesse essere un buon
inizio.
A tre isolati da casa mia si allenava la
squadra dei London Penguins ed ho fatto
il mio primo allenamento con loro due
giorni dopo essere arrivata a Londra.
Tutto questo succedeva 22 anni fa. Da
allora ad oggi ho contribuito nella
formazione e nella crescita del gruppo
Master. In generale preferisco di gran
lunga allenarmi piuttosto che
gareggiare. Ho partecipato ad alcune
competizioni negli anni passati, ma
trovo piuttosto noiosa tutta l’attesa
che sta intorno ad una gara che magari
dura meno di un minuto. Di recente ho
scoperto, invece, il nuoto in acque
libere. Mi ero avvicinata a questa
disciplina per allenarmi per una gara di
triathlon in una delle Docks di Londra e
da lì ho iniziato ad appassionarmi
all’open water. Dopo 61 anni passati a
fare avanti e indietro tra le corsie di
una piscina mi è sembrato molto
interessante allenarmi e gareggiare nei
fumi o nei laghi, visto e considerato
che i tanti bacini artificiali di Londra
danno la possibilità di cambiare spesso
percorso di allenamento».
Insieme al nuoto in vasca e a quello in
acque libere la società è composta anche
da due squadre di pallanuoto
agonistiche, elemento di continuità
nella ormai quasi centenaria storia del
club. Gli attuali London Penguins (il
nome attuale della squadra è risalente
al 2006) che attualmente contano circa
trenta tesserati nel settore Master, ma
che non hanno più un club di nuoto
agonistico, ebbero origine prima
formale, e solo dopo mezzo secolo
effettiva, dall’unione di due squadre,
una maschile, il Penguin Swimming Club,
fondata nel 1921, e una femminile, l’Hammersmith
Ladies Swimming Club, fondato nel 1916.
I due club coesistettero per diversi
anni in una sorta di crescita parallela
condividendo, in orari diversi, la
stessa piscina. Nonostante la crescita
di popolarità di entrambi i gruppi, la
fusione reale fra i Penguin Swimming
Club e l’Hammersmith Ladies Swimming
Club avvenne, però soltanto nel 1976, a
seguito dei movimenti sociali che
rivoluzionarono la società inglese fra
gli Anni ’60 e gli Anni ’70, e il nome
scelto fu quello di Hammersmith Penguins
Swimming Club. |