Made in UK
di Francesca Galluzzo
 

Alla scoperta dell'universo master in Gran Bretagna dove la popolarità del fondo e del nuoto in acque libere è in rapida crescita rispetto all'attività in vasca

 

Se in Italia, dove si guida a sinistra, in piscina la vasca di andata si fa sulla destra, in Inghilterra, dove il volante delle macchine si trova sul lato destro, sarà il contrario?
Nella maggior parte dei casi sì, ma non sempre. Il sistema è un pochino più complicato, ma anche per certi versi più efficace rispetto a quello usato sul continente. L’abitudine più diffusa è, infatti, quella di andare a corsie alternate, ovvero con una corsia che nuota la vasca di andata a destra e quella accanto che la nuota a sinistra. Il tutto con lo scopo di evitare gli scontri di mani tra chi va e chi, nella corsia accanto, sta invece nuotando la vasca di ritorno. Non è difficile da fare, basta portare sempre un pochino di attenzione alla corsia accanto, poi il resto viene senza pensarci.

Le differenze vere, se ci si focalizza nel settore Master, sono poi altre. Prendendo in analisi come prima cosa il calendario gare si può notare che il numero degli eventi è molto minore se rapportato al numero delle gare organizzate ogni stagione in Italia. Un trofeo alla settimana in tutto il paese, in genere, salvo rari casi in cui si può arrivare ad avere anche tre trofei in un solo giorno, ma si tratta, appunto, di situazioni particolari. Allo stesso modo può essere che passino anche due o tre settimane senza che nell’intera Gran Bretagna si stia disputando una gara. I trofei possono essere organizzati da diversi enti o istituzioni. Quelli più piccoli, di interesse locale, sono affidati alle società e si possono suddividere in due diversi tipi. In alcuni, più simili al tipo di eventi che siamo abituati a vedere nel resto d’Europa, sono gare aperte a chiunque voglia prendervi parte, altre invece vedono la partecipazione ristretta a club di zone limitrofe, generalmente facenti parte della stessa regione. Per quanto riguarda, invece, gli eventi di maggiori dimensioni, la gestione è affidata alla Federazione Nuoto o all’ASA, (l’ente governativo che gestisce le società e gli eventi sportivi in Gran Bretagna) e qualsiasi atleta tesserato Master può prendervi parte. L’evento più importante dell’anno sono i British Gas National Master and Senior Age Group Championship, competizione che per tanti versi richiama ai Campionati Italiani Master, ma che diversamente dai nostri campionati nazionali si svolge due volte nell’arco di un anno solare, generalmente nel mese di maggio e in quello di ottobre.
Gli atleti che nel corso di un anno solare, a partire dal 1° gennaio fino al 31 dicembre, gareggiano almeno una volta in dieci delle sedici distanze previste nel programma gare di vasca lunga (diciassette per la vasca corta vista l’aggiunta dei 100 misti), inserendo almeno una prova per ogni stile e una mista, entrano automaticamente a far parte della British Swimming Master Decathlon Competition, una speciale classifica i cui vincitori vengono premiati in una cerimonia alla fine di ogni anno.
La maggior parte degli eventi Master presenta un programma gare che include sia le brevi che le lunghe distanze, ma esistono alcuni eventi dedicati esclusivamente alla velocità o al fondo. Oltre alle gare in vasca sono molto popolari, in Gran Bretagna, i trofei e i circuiti di nuoto in acque libere, disciplina che negli ultimi anni sta conoscendo una rapida crescita in tutta l’isola. Le gare di open water non sono, però, affliate all’ente governativo e sono, in alcuni casi, suddivise in circuiti. I più popolari e frequentati sono lo Speedo Open Water Swim Series e il British Gas Great Swim che comprendono, rispettivamente, sei e cinque prove sparse per tutto il territorio britannico e non necessariamente lungo le coste, visto che alcune competizioni si svolgono nelle grandi metropoli di Londra e Manchester, così come in tradizionali località di campagna di Windsor e Eton. Esistono anche alcune competizioni che si potrebbero definire “a distanza”, visto che non richiedono la presenza degli atleti in una stessa piscina. E’ il caso della gara chiamata T-30 Challenge, che ogni anno viene vinta dal nuotatore e dal club che riesce a nuotare la maggior distanza in trenta minuti. Sulla falsariga del T-30 esiste anche una competizione, organizzata dalla British Long Distance Swimming Association, che premia colui o coloro che riesce a coprire la maggior distanza sull’arco di un’ora. Ogni partecipante chiede la presenza di un giudice e al termine del periodo prefssato per questo tipo di competizioni tutti i risultati vengono raccolti da un sistema centrale che stila la classifica finale.
Il livello degli atleti che prendono parte alle competizioni è difficile da inserire in una singola categoria visto che, come in Italia, si possono incontrare nuotatori poco più che principianti accanto ad atleti che possono vantare un passato da nuotatori di livello internazionale. La percentuale di coloro che entrano nel mondo Master dopo aver concluso la carriera agonistica si aggira intorno al 40%, mentre maggiore è il numero di chi si avvicina alle gare di nuoto solo in età adulta. Sarah Wren, atleta e responsabile della squadra capitolina dei London Penguins, una delle tante realtà sportive londinesi, racconta attraverso la sua esperienza alcuni aspetti del mondo Master britannico. «Ho iniziato a nuotare a otto anni, nella mia scuola elementare (in Inghilterra il nuoto è praticato in quasi tutte le scuole primarie, ndr) e fino al diploma ho continuato ad allenarmi e a gareggiare nelle competizioni fra istituti scolastici. Nell’università che avevo scelto di frequentare non c’era una squadra di nuoto vera a propria e nemmeno una piscina di proprietà dell’ateneo e i pochi studenti che volevano allenarsi lo dovevano fare in una piscina di una scuola vicina presa in affitto per una sera alla settimana, così ho deciso di abbandonare le competizioni. Dopo la laurea mi sono spostata a Londra per ragioni di lavoro, ma ormai il nuoto agonistico faceva parte solo del mio passato. Per ambientarmi in una così grande metropoli ho pensato, però, che trovare delle persone che come me avessero la passione per il nuoto potesse essere un buon inizio.
A tre isolati da casa mia si allenava la squadra dei London Penguins ed ho fatto il mio primo allenamento con loro due giorni dopo essere arrivata a Londra. Tutto questo succedeva 22 anni fa. Da allora ad oggi ho contribuito nella formazione e nella crescita del gruppo Master. In generale preferisco di gran lunga allenarmi piuttosto che gareggiare. Ho partecipato ad alcune competizioni negli anni passati, ma trovo piuttosto noiosa tutta l’attesa che sta intorno ad una gara che magari dura meno di un minuto. Di recente ho scoperto, invece, il nuoto in acque libere. Mi ero avvicinata a questa disciplina per allenarmi per una gara di triathlon in una delle Docks di Londra e da lì ho iniziato ad appassionarmi all’open water. Dopo 61 anni passati a fare avanti e indietro tra le corsie di una piscina mi è sembrato molto interessante allenarmi e gareggiare nei fumi o nei laghi, visto e considerato che i tanti bacini artificiali di Londra danno la possibilità di cambiare spesso percorso di allenamento».
Insieme al nuoto in vasca e a quello in acque libere la società è composta anche da due squadre di pallanuoto agonistiche, elemento di continuità nella ormai quasi centenaria storia del club. Gli attuali London Penguins (il nome attuale della squadra è risalente al 2006) che attualmente contano circa trenta tesserati nel settore Master, ma che non hanno più un club di nuoto agonistico, ebbero origine prima formale, e solo dopo mezzo secolo effettiva, dall’unione di due squadre, una maschile, il Penguin Swimming Club, fondata nel 1921, e una femminile, l’Hammersmith Ladies Swimming Club, fondato nel 1916. I due club coesistettero per diversi anni in una sorta di crescita parallela condividendo, in orari diversi, la stessa piscina. Nonostante la crescita di popolarità di entrambi i gruppi, la fusione reale fra i Penguin Swimming Club e l’Hammersmith Ladies Swimming Club avvenne, però soltanto nel 1976, a seguito dei movimenti sociali che rivoluzionarono la società inglese fra gli Anni ’60 e gli Anni ’70, e il nome scelto fu quello di Hammersmith Penguins Swimming Club.

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