Biografia

Dino nasce Sorini (il cognome Schorn, originario del nonno paterno ed italianizzato nel 1936 da un decreto prefettizio, viene ripristinato il 21 giugno 2000) inizia a nuotare all'età di 5 anni. A livello di scuola nuoto la prima squadra di appartenenza è la Triestina Nuoto che un anno dopo lascia spazio al Centro FIN dove farà tutta la trafila agonistica fino all'ultimo anno della categoria Esordienti A. Nel 1981 - al passaggio nella categoria Assoluti (primo anno Ragazzi) c'è l'obbligo di transitare in un'altra società - Dino approda all'Edera Nuoto dove ci rimarrà fino al 1992. Gli inizi agonistici sono alquanto mediocri: a livello della categoria Esordienti mai una finale ai Campionati Regionali, nè tantomeno una medaglia in un meeting. Qualche riferimento cronometrico: a 10 anni (II Es. B) 1.21.1 nei 100 sl, 2.54.4 nei 200 sl, 1.46.2 nei 100 df; a 11 anni (I Es A) 1.10.9, 2.34.2, 1.25.6; a 12 anni (II Es. A) 1.07.0, 2.29.8, 1.21.9. A 13 anni, al passaggio negli Assoluti, il primo anno della categoria Ragazzi è allenato dall'ex tuffatore azzurro Mario Bremini, mentre dall'anno successivo subentra Lucio Caproni (il tecnico che farà esordire Dino nei 1500) che seguirà la squadra ederina con la collaborazione di Mauro Turch fino al 1987, quando la conduzione del settore tecnico verrà affidata all'ex olimpionica e primatista italiana dei 100 farfalla Annamaria Cecchi, reduce dall'esperienza di allenatrice a Mantova.

STAGIONE 1985-1986.
La prima vera soddisfazione, ad esclusione della vittoria alla fase provinciale dei Giochi della Gioventù del 1980 nei 100 sl, arriva subito: il 1° dicembre durante le selezioni regionali di Coppa Europa a Gorizia, nei 1500 sl batte per la prima (e unica) volta in carriera Luca Giustolisi (17'16"5 a 17'16"7), talentuoso e indolente fondista della Triestina Nuoto, futuro bronzo ai Giochi di Atlanta '96 nella pallanuoto ed autentica bestia nera di Dino.
Il 18 gennaio, venti giorni dopo aver compiuto 17 anni, scende per la prima volta sotto il muro del minuto (58"9) nei 100 sl nella vasca corta di Cordenons (poi corretto a 58"6 nel corso della stagione). Ad agosto da Milano vola alla volta di Madrid per assistere ai Campionati del Mondo (la prima immagine dell'album fotografico si riferisce a quell'evento) dove ha il privilegio di vedere dal vivo gli argenti di un giovanissimo Battistelli nei 1500 sl e del Settebello dopo una epica finale conclusasi con la vittoria della Jugoslavia di Rudic (che sarà il futuro allenatore in nazionale di Luca, anch'esso presente in tribuna) a qualche decimo di secondo dal termine del sesto tempo supplementare.
STAGIONE 1986-1987.
30 novembre, nuove prove indicative per la Coppa Europa sempre a Gorizia. Dino si aggiudica i 400 sl (4'18"7) precedendo per la prima volta Marco Valenti (4'18"8), campione italiano "ragazzi" nei 100 delfino e 200 misti. Il giorno precedente aveva aggiornato il personale dei 100 sl a 57"6 (il 1° febbraio diventerà 56"2). La sorella Corinna (nata come lui il 29 dicembre ma del 1971), ai Criteria nazionali di marzo a Torino si piazza settima del suo anno nei 200 delfino in 2'27"49. Il 26 aprile a Monfalcone conquista il primo titolo regionale assoluto indoor della carriera nei 1500 sl bissato il 1° agosto in vasca lunga a Spilimbergo, stavolta ai danni di Damiano Nanetti, delfinista bolognese del Gymnasium che lo aveva preceduto nella prova eliminatoria provocando un'ovazione da parte dei compagni di squadra pordenonesi.
STAGIONE 1987-1988.
Il 23 gennaio a Trieste scende per la prima volta sotto i 2' (1'57"6) nei 200 sl, il giorno successivo prima volta sotto i 55" (54"6) nei 100 sl.
Corinna, all'esordio ai campionati italiani assoluti di marzo a Firenze, è 19.ma nei 200 delfino (2'29"09) e 25.ma nei 100 (1'08"23).
Nel weekend di Pasqua (30 marzo - 1 aprile) trasferta a Budapest in occasione del meeting Elektroimpex, classico appuntamento per rappresentative nazionali (qui l'Edera Nuoto si presenta come squadra di club suscitando sorpresa tra i nuotatori dell'Italia "B"). Le gare vedono le affermazioni di futuri campioni olimpici ungheresi: il ranista Karoly Guttler, l'altro ranista Josef Szabo, il mistista Tamas Darnyi e la quattordicenne dorsista-mistista Krisztina Egerszegi, qui vittoriosa in tutte e quattro le distanze. Al meeting c'è pure Vladimir Salnikov che vince i 1500 davanti a Petric e Trevisan, e gareggia nella stessa batteria di Dino al mattino. Seconda nei 100 e terza nei 50 sl la quindicenne rumena Livia Copariu (l'anno successivo primatista mondiale in vasca corta con 24"81 e 53"48) che nel 1993 a Roma sarà allenata da Cesare Butini all'Aurelia assieme a Dino. Pochi giorni dopo aver stabilito i record gareggia a Rennes (Francia) e poi scompare, probabilmente in Germania. Nei 1500 Fabio Calmasini, qualche mese più tardi compagno di corsia di Dino a Verona, è sesto. Alle finali regionali di Gorizia del 22 luglio prima volta sotto i 17' in vasca lunga (16'53"6) nei 1500 sl alle spalle di Raffaele Riem, azzurro nei 100 dorso, nell'occasione primatista assoluto in 16'42"3 ("Segnati 'sto record!" disse, ancora in acqua, rivolto al tavolo della giuria) che abbassa il 16'44"74 di Marco Braida che resisteva da cinque anni. Ad agosto Corinna è a Roma per i campionati italiani di categoria "cadette" dove nei 200 delfino arriva quarta (2'23"51) a soli 6/100 dal bronzo ma a 3/100 dalla quinta. Appena due giorni più tardi iniziano gli Assoluti a San Donato Milanese: 17.ma nei 200 (2'24"71) e 20.ma nei 100 delfino (1'08"03).
STAGIONE 1988-1989.

Dino decide di iscriversi all'ISEF e una volta superate le selezioni si trasferisce a Verona per tre anni. Lì, a quasi vent'anni, inizia il doppio allenamento all' I.C. Bentegodi sotto la guida di Federico Bonifacenti (ora vice ct della Nazionale) con un compagno di fatiche d'eccezione: Fabio Calmasini, millecinquecentista, che solo tre mesi prima aveva sfiorato per 21/100 la qualificazione olimpica a Seoul '88 nuotando in 15.23.39. Da notare che questo tempo veniva realizzato oltre 20 anni fa con il costumino...

In quegli anni Dino avrà altri illustri compagni di allenamento, a cominciare da due olimpioniche, Roberta Felotti e Cecilia Vianini, ex nazionali giovanili come Ferrarin, Pimazzoni, Zenti e poi Klaus Huez, Enzo Ziviani e tanti altri campioni italiani di categoria. Dopo tre mesi di allenamenti (siamo a febbraio 1989) nei 400 sl in vasca corta Dino scende da 4.10.6 a 4.03.8, sfiorando per 5/10 il tempo di accesso ai Campionati Italiani Assoluti Primaverili.

Il 7 maggio 1989, nel corso della Semifinale di Coppa Brema di serie C, negli 800 stile libero Dino con 8.33.9 avvicina il record regionale in vasca corta detenuto da Raffaele Riem del Gymnasium Pordenone (8.33.56).

Nell'estate dello stesso anno conquista la finale dei 400 sl alla Finale di Coppa Olimpica di Metanopoli e il 5 luglio stabilisce il suo primo (a fine carriera saranno ben 30 tra 400-800-1500) Record Regionale Assoluto individuale negli 800 sl strappandolo a Marco Braida che un mese dopo sarà medaglia di bronzo con la 4x100 mista ai Campionati Europei di Bonn.

STAGIONE 1989-1990.

Febbraio 1990: nel corso delle Eliminatorie Regionali di Gorizia Dino nel suo piccolo compie un impresa. Nei 400 sl batte per la prima volta il futuro olimpionico Marco Braida 4.02.4 a 4.02.5, gli strappa la miglior prestazione regionale assoluta (4.02.47) che durava da 6 anni e per la prima volta (a 21 anni !) si qualifica per i Campionati Italiani Primaverili. Lo farà anche il giorno dopo nuotando i 100 sl in 52.7 alle spalle dello stesso Braida (52.1) che non stabilisce il record regionale solo perchè apparteneva alla meteora pordenonese "Long John" Franceschi (51.35). A giugno Dino leva il record regionale assoluti degli 800 in vasca corta a Raffaele Riem, l'anno precedente azzurro nei 100 dorso in Coppa Europa, portandolo da 8.33.56 a 8.28.2 in una prova tempi isolata all'interno di una manifestazione esordienti. Da notare che Lalla Cecchi gli aveva sconsigliato il tentativo di record in modo da evitare una brutta figura in caso di insuccesso. A luglio a Spilimbergo Dino si prende i suoi primi record regionali nei 400 e 1500 in vasca lunga alle spese di Braida (4.10.1, precedente 4.11.54) e di Riem (16.33.9, precedente 16.42.3) qualificandosi nei 400 stile libero ai Campionati Italiani Assoluti al decimo di secondo.

STAGIONE 1990-1991.

Febbraio 1991: Dino scende nei 400 sl a 4.01.2 ma il miglioramento più cospicuo lo porta ai 1500 dove leva 16 secondi e mezzo al suo personale, polverizza il primato regionale di Braida (16.14.20) vecchio di 8 anni e diventa il primo atleta del Friuli Venezia Giulia a scendere sotto la barriera dei 16 minuti (15.59.3). Miglioramenti estivi minimi ma altri 5 record regionali (due nei 400 sl con qualificazione agli Assoluti di Pesaro dove ne stabilisce uno, due negli 800 ed uno nei 1500) e un buon 59.6 nei 100 delfino, a soli 4 decimi dal limite per gli Assoluti.

STAGIONE 1991-1992.

Terminata la frequenza obbligatoria all' ISEF si trasferisce da Verona a Pordenone per approdare alla corte del Gymnasium, la più forte e meglio organizzata società regionale, pur rimanendo tesserato per l'Edera Nuoto Trieste. Il nuovo tecnico sarà Andrej Znidarsic, sloveno di Celje che a fine stagione riuscirà a far qualificare Francesca Salvalajo alle Olimpiadi di Barcellona '92 nei 200 dorso. Come da tradizione, i tecnici di scuola slava (vedi Dusko LaCabec che "proponeva" 22 km quotidiani a Emiliano Brembilla o Branislav "Bane" Dinic che all'epoca sottoponeva ai suoi atleti di Montebelluna 7 volte i 1500 sile libero) sono specialisti nel preparare i fondisti e Dino deve sciropparsi una gran quantità di chilometri che culminano con 20,6 (12+8,6) km di "record" in un sol giorno e 81 km in una settimana (in media nove sedute in acqua e due a secco). Il carico di lavoro dà i suoi frutti da subito e il 16 febbraio 1992 a Gorizia si riprende i limiti regionale negli 800 (di passaggio) e nei 1500 nuotando 8.23.2 e 15.47.7. Se li "riprende" perchè Giampietro De Faveri, suo nuovo compagno di allenamento a Pordenone glieli aveva sfilati a novembre a Rapallo (8.27.9) e a Cordenons solo 28 giorni prima (15.54.6). Il 28 febbraio il Gymnasium si reca a Villaricca (Napoli) per prendere parte alla prima edizione del trofeo Olimpic. In vasca tanti atleti  futuri olimpionici come Merisi, Postiglione, Idini, Formentini, Susin, Salvalajo e, nella categoria Ragazzi, Rosolino (vincitore nei 100-200-400 sl) e Rummolo (1° nei 100-200 rana, 200 delfino e 200 misti). Qui Dino vince a sorpresa i 1500 in 15.48.51 a soli 8 decimi dal personale stabilito 12 giorni prima, precedendo il nazionale di rana e misti Fusi e Formentini, futuro olimpionico ad Atlanta '96.

Il weekend dopo, siamo l' 8 di marzo, nel corso di una prova eliminatoria dei campionati regionali a Monfalcone, la forma è ancora buona e Dino ne approfitta per portare il record degli 800 (aggiornato solo 3 settimane prima) a 8'18"8. Ora l'appuntamento successivo è dal 19 al 22 sempre di marzo a Firenze per i campionati italiani assoluti indoor e proprio nella vasca lunga di Bellariva abbassa il primato regionale dei 400 a 4'09"35 ma è nei 1500 che compie il suo primo salto di qualità a livello nazionale scendendo a 16'15"60 - 17" di progresso - con "finale" sfiorata (i 1500 si svolgono in serie, non in batterie): 9° posto a 2"46 dall' 8° e a soli 3"25 dal 6° classificato Bruno Capozzi.

Il 12 aprile alle finali dei campionati regionali assoluti in vasca corta Dino con 4' 01"3, fa il personale stagionale avvicinando di 1/10 il proprio record. Ricominciano gli allenamenti in vista dei campionati nazionali assoluti che quest'anno, causa i Giochi Olimpici, termineranno tardissimo (23 agosto) e dal 20 maggio al 5 giugno insieme alla compagna di squadra Francesca Salvalajo sarà di stanza a Verona per un collegiale assieme al gruppo di Brescia capitanato da Giorgio Lamberti e da Roberto Gleria e diretto da Alberto Castagnetti. Grande delusione nel vedere il primatista e campione mondiale ed europeo dei 200 sl disertare gli allenamenti a pochi giorni dall'ultima opportunità di selezione per Barcellona ossia il XXX trofeo Sette Colli di Roma (quest'anno la rassegna comprendente pure l' XI Roma Syncro ed il campionato italiano di tuffi sarà denominata "Columbus Games" ricorrendo il 500.mo anniversario della scoperta del Nuovo Mondo). Dopo un non esaltante Sette Colli (16'47"65 al mattino, ben più alto del 16'24"26 ottenuto in qualificazione nella semifinale di Coppa Olimpica) Dino si "riabilita" durante i campionati regionali ed il 16 luglio a Gorizia centra il suo ventesimo record regionale terminando i 400 in 4' 08"9.

Come già detto gli Assoluti di Pesaro saranno l'epilogo di una stagione molto lunga dove Dino nuoterà entrambe le gare sopra i suoi personali (4'10"11 e 16'21"15). E come se non fossero bastati i 2715 chilometri coperti in acqua durante la stagione, il tecnico sloveno propone a Sorini e Salvalajo di disputare il campionato sloveno open sui 5 km nel mare di Portorose il 29 agosto... Detto fatto e prima esperienza in acque libere per Dino che approfitta dell'occasione per vincere la paura di nuotare al largo. Francesca vince la prova femminile intascando 300 marchi tedeschi - stessa cifra destinata al primo classificato - mentre Dino si piazza secondo in 56'24" (dietro il compagno di allenamenti, lo sloveno di Celje Dean Tesovic) portandosi a casa un...utensile!

STAGIONE 1992-1993.

E il 15 settembre si torna in vasca per il primo bagnetto della nuova stagione. Il 27 settembre tanto per gradire partecipa ad una corsa su strada, il "Trofeo d'autunno", percorrendo i 10,8 km della prova in 44' e la domenica successiva prende parte al "Trofeo Volli", 5 km di nuoto pinnato in mare, chiudendo nono (preceduto pure da due donne che sfruttavano la sola propulsione della monopinna...) in 57'44". Dopo tre settimane di CAR (Centro Addestramento Reclute) a La Spezia, il 17 novembre 1992 si trasferisce a Roma dov'è riuscito ad entrare nel gruppo sportivo della Marina Miltare. Il primo mese sarà allenato da Franco Macioce che ai tempi dell'Aniene era stato tecnico di Gianni Minervini, Marco Del Prete, Roberto Cassio, etc. al quale (per fortuna) subentrerà Maurizio Giacomi, coach al Gym Club, una delle società satelliti dell'Aurelia Nuoto. I ritmi della vita di caserma (orari, alimentazione, riposo) non sono di certo ottimali ma ciò nonostante Dino, partito da un 4'03"0 e un 16'07"0 nella fase regionale di Coppa Caduti di Brema il 12 dicembre a Roma, la settimana seguente a Trieste scende a 15'57"0 e il 17 gennaio 1993 a Roma a 15'53"9. Nel frattempo il suo team delle Forze Armate Nuoto Roma-Marina Militare si è qualificata alla finale nazionale di Coppa Brema, sorta di campionato italiano a squadre di serie "A" dove a disputarsi il titolo sono le otto compagini maschili e femminili che hanno collezionato il punteggio più alto ottenuto dalla somma dei punteggi tabellari FIN totalizzati durante la fase regionale. Il 31 gennaio quindi finale ad Albenga: nei 400 sl Dino ottiene un sesto posto in 4'01"29 (a 9/100 dal personale) e nei 1500 sl si piazza quarto subito dopo i big dell'epoca (Piermaria Siciliano, Alessandro Berti e a 2" da Massimo Trevisan) precedendo però Christian Battistini e Massimiliano Bensi in 15'46"65, nuovo record regionale in vasca corta. Da sottolineare che solo pochi anni prima, nonostante l'apporto di Giorgio Lamberti, le FF.AA. nella classifica finale si erano piazzate peggio di ora. Agli Assoluti in lunga di Firenze 1'59"34 in prima frazione di staffetta, poi 4'12"24 e 16'28"47. Il 2 maggio, in occasione della semifinale del campionato italiano a squadre di serie "C" disputata a Trento, Dino regala all'Uisp Cordenons (in quella stagione aveva il doppio tesseramento, civile e militare) probabilmente i primi due record regionali della sua storia vincendo il concentramento prima nei 400 (4'00"7) e poi negli 800 (8'18"0). Una settimana più tardi nel corso della semifinale di Coppa Olimpica si qualifica al "Sette Colli" giungendo, nel raggruppamento di Roma, secondo nei 1500 (16'23"78, ottavo in Italia nei complessivi tre gironi) - dietro al Fabio Venturini (16'19"31) cinque anni dopo campione italiano assoluto proprio con i colori delle Forze Armate e persino bronzo ai mondiali di fondo nella 10 km di Fukuoka 2001 - e terzo nei 400 (4'10"10) dietro a Emanuele Idini e Germano Proietti ma davanti a Bruno Capozzi e ad un quindicenne Massimiliano Rosolino. L'8 di giugno in quel di La Spezia inizia il XXXV Campionato italiano della Marina Militare: per Dino c'è il titolo nei 100 farfalla in 1'01"8 e, il giorno seguente, quello nei 400 sl in 4'09"6 con il quale stabilisce il nuovo record dei campionati (il precedente di 4'16"6 resisteva dal 1986). Dall'11 al 13 va già in scena il "Sette Colli" a Roma ma i tempi sono leggermente più alti delle selezioni (4'10"73 e 16'24"03, qui 11.mo dopo il terzo posto in batteria dietro a Stefano Rubaudo argento agli Assoluti l'anno precedente e Luca Baldini futuro pluricampione del mondo di fondo che in questa occasione ottiene la qualificazione ai Campionati Europei Juniores). A Roma pure gli Assoluti dall'11 al 14 agosto (2'00"61 in prima frazione della 4x200, 4'10"60 e 16'31"91). Al termine dell'annata agonistica i migliori tempi stagionali saranno 4'09"5 (a 6/10 dal personale) e 16'22"7 entrambi registrati ai campionati regionali di luglio a Udine. Giusto ricordare che durante il periodo primaverile ed estivo Dino aveva avuto il privilegio di essere allenato pure da Cesare Butini (tecnico dell'Aurelia Nuoto - campionessa italiana a squadre che ogni anno sforna una miriade di titoli nazionali di categoria e di medaglie agli Assoluti - e da anni di Alessia Filippi) e, soprattutto al mattino, talvolta poteva confrontarsi con Idini ed i suoi compagni di squadra delle Fiamme Gialle.

STAGIONE 1993-1994.

Il 18 ottobre, terminato l'anno da militare, il ritorno a Trieste. Ci sarebbe la possibilità di rimanere nella capitale tesserato per la De Gregorio allenata da Alfredo Caspoli dove oltre a Viviana Susin (campionessa italiana assoluta nei 50 e 100 sl) e all'amica Valentina Sacchi (ora fisioterapista della nazionale italiana di nuoto e sorella di Emanuele, coach del campione del mondo della 25 km di Roma 2009 Valerio Cleri) c'è Raffaello Ravaioli, specialista dei 400 sl, ma il quinquiennio - tre anni a Verona, uno a Pordenone e l' ultimo a Roma - passato lontano dalla propria città risultava essere più che sufficiente. Da parte di Dino c'è la volontà di ritornare all'Edera Nuoto ma purtroppo non ci sono più i presupposti: squadra assoluta completamente da rifondare, mancanza di guida tecnica adeguata sia per esperienza propria che per le aspirazioni dell'atleta, mancanza di compagni di allenamento, etc. la scelta (il cartellino è suo) cade di riflesso sulla Triestina Nuoto capitanata dall'azzurro Marco Braida e forte di una squadra maschile juniores campione d'Italia di categoria. L'esordio il 12 dicembre alla fase regionale di Coppa Brema (4'03"1 e 15'58"3) dove la squadra maschile alabardata per la prima volta nella sua storia - la tragedia in terra tedesca è datata 1966 - si qualifica alla fase finale e lo fa con il quinto punteggio assoluto (terzo "civile" alle spalle dei militari di Fiamme Gialle e Carabinieri, praticamente una selezione della Nazionale). La settimana successiva con 1'55"4 stabilisce quello che sarà il suo personale stagionale nei 200 sl. E finalmente arriva il 6 febbraio 1994, finale nazionale di Coppa Brema a Livorno, dove Dino è presente per la seconda volta consecutiva dopo la positiva esperienza con la Marina Militare. Al mattino un'ottima conduzione di gara nei 400 sl (57"49-1'00"19-1'00"68-59"66) lo porta a diventare il primo nuotatore nella storia del Friuli Venezia Giulia ad abbattere la barriera dei 4' in vasca corta: con 3'58"02 si piazza quarto dietro al terzetto composto, come l'anno prima, da Siciliano, Trevisan e Berti, questi ultimi due (3'56"41 e 3'57"77) insidiati fino all'ultimo. Al pomeriggio un 1500 all'altezza della gara mattutina (8'16"76 al passaggio degli 800, record regionale, media 1'02"1) consente a Dino di chiudere in 15'35"97 (primato regionale, media 1'02"4) toccando quarto dopo i soliti Siciliano e Berti, a soli 5" da Formentini (campione italiano assoluto qualche mese prima e olimpionico ad Atlanta, sempre nei 1500, due anni più tardi). Nella classifica finale la Triestina si piazza settima a due sole lunghezze dalla quinta: c'è da dire che l'impresa era già stata compiuta con l'ingresso in finale (mai più ripetuta in questi ultimi 17 anni) al cospetto di Fiamme Gialle e Carabinieri, ossia la nazionale, Fiorentina-Calpeda Veneto, Snam (Emanuele Merisi), Sisport Fiat, Varese-Olona e Nuotatori Milanesi. Con le due prestazioni di Livorno il fondista alabardato si ritaglia uno spazio, sebbene come atleta di club, nella World Cup di Desenzano dove disputa gli 800 a suon di primato regionale (8'15"80) arrivando subito alle spalle di un giovanissimo Emiliano Brembilla (8'13"32). E' un peccato aver sbagliato l'ultima virata perchè Dino praticamente non tocca il muro e deve iniziare gli ultimi 25 metri da fermo: il tempo sarebbe stato decisamente migliore. Nei 100 sl pure Alexander Popov liscia una virata ma stabilisce comunque il record del mondo in 47''12 (così come nei 50 sl in 21''50 e nei 50 dorso in 24''66). A proposito di corsi e ricorsi storici i 200 sl sono vinti dal "farmacista" Vladimir Pyshnenko in 1'47''18, lo stesso atleta ampiamente citato nella mia sezione sul doping.

Una settimana più tardi ci sono le finali dei campionati regionali a Monfalcone, stavolta svolte in due mezze giornate anzichè in tre. Il programma gare di Dino prevede nell'ordine: 200 sl, 100 delfino, 400 sl e 4x200 ma lo stato di forma ancora buono gli permette di vincere i 200 in 1'55"7 (suo miglior crono dell'anno), i 400 in 4'00"9 (suo terzo crono di sempre) e la 4x200 (1'55"8 in frazione interna) con i compagni di squadra della Triestina Nuoto in 7'42"6, nuovo record regionale assoluto. Il giorno successivo vince pure i 1500 in 15'39"4 (suo secondo crono di sempre dopo il primato di Livorno). Due domeniche più tardi è Pasqua ma quattro giorni dopo iniziano i campionati italiani assoluti (per il quarto anno consecutivo di scena a Firenze) quindi è consigliabile continuare la rifinitura in piscina, anche se in quella vasca "di sfogo" della scuola "Da Vinci". Partenza per i campionati ben due giorni prima per ambientarsi in vasca lunga, giusto per non dimenticare che i nuotatori triestini dal 1954 nuotano in una vasca da 33 metri e dal 1987, quando Castagnetti venne a montare il pontile mobile alla "Bruno Bianchi", su base 25. Esordio con il botto per la 4x200 alabardata che alla partenza del quarto frazionista è incredibilmente terza ma si fa poi agguantare dallo Uisp Bologna: delusione per una medaglia sfiorata ma record regionale soffiato al Gymnasium Pordenone (precedente 7'52"00 realizzato sei anni prima da Giovanni Franceschi-Rui-Riem-Valenti) in 7'49"45 (per Dino frazione interna in 1'57"67, personale) che, a fine stagione, varrà il 73.esimo posto nel ranking mondiale stagionale. Con il 7'56"00 dell'anno precedente la formazione triestina non sarebbe entrata nei primi 100...  

La mattina seguente è la volta delle batterie dei 400 sl e nella prima per Dino è già tempo di scendere in acqua. Condotta di gara perfetta (59"58-1'02"67-1'02"48-1'01"22), praticamente le due metà vengono nuotate in 2'02"25 + 2'03"70: considerando che il primo 200 partiva con il tuffo la prova è stata suddivisa equamente. Il tempo finale è 4'05"95, nuovo record regionale che toglie 3" al precedente di 4'08"9, secondo della batteria dietro al 4'04"50 con il quale Dario Taraboi si qualifica per la finale con l'ultimo tempo. Un giorno di riposo ed è l'ora dei 1500. Corsia 8 nella prima serie, quindi per la prima volta in "carriera" Dino gareggia di pomeriggio ed in diretta televisiva Rai! La partenza è decisa, senza nè emozione nè paura: il passaggio ai 100 (1'00"82 parimerito con Samuele Pampana, poi settimo) è il più veloce della serie, pure più di Formentini (1'00"92, alla fine secondo) e di Berti (1'00"93, poi campione). Ristabilite le giuste gerarchie, al passaggio degli 800 è settimo in 8'29"24, altro primato regionale (precedente 8'35"65 agli stessi campionati di due anni prima), ai 1000 sesto, ai 1200 e ai 1300 quinto, ai 1400 sesto (infilato dall'ex compagno di allenamenti all'Aurelia, Germano Proietti che chiude gli ultimi 200 metri in 2'05"69) così come al tocco dei 1500. Il tempo finale di 16'01"93 (precedente 16'15"60 sempre due anni prima) vale il nuovo record regionale e l'inedito "status" di finalista ai campionati italiani assoluti, bissando il sesto posto conquistato dalla sorella Corinna nei 100 delfino ai campionati estivi di Metanopoli nel 1990. 

Per la cronaca Marco Braida, l'atleta più rappresentativo di Trieste (anche se in realtà era arrivato, quattordicenne, da Bergamo alla società alabardata) nell'ultimo ventennio, si ritira al termine dei campionati dopo l'argento nei 200 delfino. Dopo un giorno di riposo inizia lentamente la preparazione per la stagione estiva. Sei settimane dopo gli Assoluti è di scena la semifinale nazionale di Coppa Olimpica in tre concentramenti ( Milano, Roma e Ravenna) dove Dino nei 1500 si piazza secondo dietro al campione italiano cadetti Samuele Pampana (16'10"56) chiudendo in 16'14"78 davanti a Pescatori (16'26"16) e Marcato (16'30"26) appunto a Ravenna, e terzo nel riepilogo nazionale dietro a Formentini (15'58"56) e Pampana ma subito davanti a Baldini (16'17"97) e Gargaro (16'20"02). Il sabato successivo, siamo ormai al 28 di maggio, l'U.S.Triestina Nuoto torna alla piscina "Gambi" in occasione della finale del campionato nazionale a squadre di serie C per scontrarsi con De Gregorio (Roma), Futura Prato, Lecco, Savona, C.N. Vela (Ancona), Sanremo e Loreto. Tempi modesti nei 400 sl (4'08"70, anche se migliore del 4'10"64 del weekend precedente) e 1500 (16'28"2, qua la gara è vinta da un tal Battistelli...) del neo-capitano rossoalabardato ma nel contesto della manifestazione valgono i piazzamenti poi tradotti nel punteggio che porta la classifica finale a decretare la promozione in serie B. Passano altri sette giorni e via alle eliminatorie dei campionati regionali estivi a San Vito al Tagliamento in corta: 4'45"5 nei 400 misti, personale stabilito in una vasca oscena nonostante la seduta mattutina in sala pesi. Il tour de force naturalmente non può che proseguire il weekend seguente a Poggibonsi, sede inedita del "XXXII Trofeo Sette Colli - Finale Coppa Olimpica", dove le gare saranno ricordate soprattutto per la clamorosa contestazione degli atleti della rappresentativa nazionale, capitanata da Luca Sacchi, nei confronti della Federazione. Tra le rivendicazioni espresse pure la gelida temperatura dell'acqua (che porterà a dei ritiri illustri) che doveva ospitare una delle poche occasioni per strappare la qualificazione ai Mondiali romani di settembre. Aronne Anghileri, storica penna de "La gazzetta dello sport", sul pezzo del lunedì scriverà: "Tregua dentro la vasca del Sette Colli: esce un poco di sole, la temperatura dell'acqua sale di un grado, ma le prestazioni tecniche rimangono su un livello alquanto insipido. E' sempre calda la temperatura ai bordi, dopo la sollevazione, l'ammutinamento, la clamorosa protesta degli atleti il giorno avanti." Considerate le condizioni ambientali Dino nuota un anonimo 400 sl in 4'11"87 il sabato mattina ma nella prima serie dei 1500 la domenica pomeriggio parte deciso come due mesi e mezzo prima a Firenze: primo al passaggio dei 100, terzo ai 200, quarto ai 300 e 400, terzo dai 500 ai 700, poi quarto fino alla fine in 16'18"78 dietro a Formentini (15'48"44), Capozzi (16'08"53) e Bensi (16'15"29). Podio della vita a 3"5, pazienza. Finalmente la domenica dopo si può riposare ma il sabato successivo di nuovo eliminatorie regionali in corta a Monfalcone dopo il lavoro a secco del mattino. Ottimo il 15'41"9 che esce da un 1500 nuotato in solitaria e soprattutto in una vasca al coperto il 25 di giugno! Solo in Friuli Venezia Giulia poteva accadere una cosa del genere. 5 luglio, partenza per Riccione sede degli Assoluti estivi. Il 9 è il giorno dei 400 sl dove Dino termina la prova in 4'06"85, seconda prestazione di sempre a soli 9/10 dal personale stabilito a Firenze tre mesi prima. I primi due tempi della graduatoria delle batterie sono rispettivamente di Brembilla (15 anni e mezzo, 3'59"22) e Rosolino (16 anni, 3'59"70), mentre l'ultimo tempo utile per la finale è il 4'03"77 di Gallina. Non c'è progresso nemmeno il giorno dopo al termine della prima serie dei 1500: 16'10"60, anche qui secondo miglior tempo mai nuotato. Undici giorni più tardi, dopo l'allenamento del mattino nell'acqua di mare della vasca olimpionica di Ankaran (Slovenia), durante i campionati regionali di categoria (svolti rigorosamente al chiuso il 21 di luglio...) un notevole 1500 nella vasca corta di Trieste porta Sorini a un solo secondo e tre decimi (15'37"3) dal suo record regionale di febbraio. Quello però era stato "stimolato" dalla presenza nella corsia accanto di Formentini, ai regionali invece deve fare tutto da solo, doppiando gli avversari. Finito l'allenamento, il giorno dopo Dino parte da solo alla volta di Ancona per partecipare al "Miglio del Passetto", storico miglio marino e prova di campionato italiano Fin in acque libere riservato alla categoria "master" ma aperto agli agonisti. Ma qui è doveroso aprire una parentesi per raccontare l'antefatto che porterà all'inizio di una meravigliosa quanto inattesa avventura.

Su "qualche" riga fa si parlava della traversata nel mare sloveno che Dino si era imposto di fare per esorcizzare la paura di nuotare in acque libere: eravamo a fine agosto 1992. Qualche giorno prima di partire per Ancona casualmente aveva visto un volantino sul tavolo posto all'uscita della segreteria della Triestina Nuoto ed aveva deciso di iscriversi al miglio marino (1852 metri). La manifestazione è solo alla seconda edizione ma è erede delle traversate del Porto - siamo negli anni '50 - e del Passetto, poi negli anni '70 a causa dell'inquinamento si sposterà dal Porto al Passetto e via via si si qualificherà a livello nazionale. Nel 1991 diviene gara ufficiale del campionato italiano di mezzofondo della Fin, mentre nel 1993 viene organizzato il "Miglio del Passetto" che sarà vinto dall'amico pesarese (e futuro antagonista da master) Luca Di Iacovo. Al via della gara ci sono 132 concorrenti tra agonisti uomini e donne, master ed amatori, tra cui Fabrizio Pescatori (una sorta di pitbull acquatico che non molla mai la tua scia, nemmeno in allenamento, verrò a scoprire una quindicina d'anni più tardi dal mio amico Federico Tanduo) che Dino nella stagione in corso aveva sempre regolato di misura (di 7/100 negli 800 in Coppa del Mondo, di 2"33 nei 1500 agli Assoluti e di 2"74 nei 1500 ai Sette Colli). E difatti, dopo un testa a testa durato per tutti i tre lati del percorso, l'arrivo si risolve al traguardo con il triestino (21'56", record della manifestazione) che precede il veneto (21'57"). Il giorno successivo nella vicina Senigallia è prevista la 16.ma edizione della traversata "Molo - Rotonda", quinta tappa del circuito nazionale dopo Venezia, Pozzuoli, Anguillara e, appunto, Ancona. In centoquaranta alla partenza tra i quali Sorini, Pescatori e Adriano Gradi, coriaceo master 25 di Mantova che il giorno prima era arrivato a ridosso dei primi due. Dopo due chilometri nuovo arrivo allo sprint dove Dino la spunta ancora una volta, sebbene alla fine i due atleti vengano accreditati dello stesso tempo. Tre giorni più tardi è tempo di finali regionali assolute estive, naturalmente indoor ed in vasca corta. A Monfalcone Dino vince quattro titoli (400 misti e 200-400-1500 sl), quest'ultima prova nuotata ancora in 15'37"3, miglior prestazione dei campionati. Commento di Fulvio Zetto, tecnico della Triestina Nuoto, al quotidiano locale "Il Piccolo": "E' una tristezza infinita dover nuotare al chiuso anche d'estate, non è possibile con l'aria rovente a 37 gradi e le porte aperte per far entrare un po' d'ossigeno. All'aperto, per esempio, Dino Sorini avrebbe fatto il record regionale nei 1500 (ha fatto 15'37"3 mentre il record è di 15'35"97), ma è rimasto senza fiato e non ce la faceva più." Comunque cinque gare in cinque mesi tutte concluse nell'arco di soli 6" possono soddisfare la consapevolezza della regolarità del fondista. Un'occhiata al regolamento federale in acque libere e Dino scopre che per vincere il titolo nazionale di mezzofondo sono necessarie almeno cinque affermazioni. Letto e fatto, iscrizione alle gare di Ravenna e Fano nel weekend successivo. Il 5° trofeo "Gianni Gambi", con oltre duecento nuotatori schierati sulla distanza del miglio marino, è dedicato al grande fondista ravennate d'acque aperte che da dilettante partecipò alle Olimpiade di Amsterdam nel 1928 e da professionista prese parte alle grandi maratone nelle gelide acque dei laghi americani negli anni '30 e '40. Altra vittoria, stavolta su Gradi che al pomeriggio sarà compagno di allenamento d'eccezione di Dino in piscina alla "Gambi". Il giorno dopo tradizionale "Nutata longa" a Fano - giunta alla 23.ma edizione - ed ennesimo primo posto (all'ultima bracciata) davanti a Gradi che lì aveva vinto nel 1991 e 1992, mentre nel 1993 era stata la volta di Luca Di Iacovo. Ventiquattr'ore più tardi partenza per Milano dove sono in programma i campionati italiani giovanili, inediti per il venticinquenne Dino che da "giovane" non era mai riuscito a qualificarvisi, per gareggiare nella nuova categoria "seniores" nei 400 e 1500 sl.

 

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