Dino nasce Sorini (il cognome Schorn,
originario del nonno paterno ed
italianizzato nel 1936 da un decreto
prefettizio, viene ripristinato il 21
giugno 2000) inizia a nuotare all'età di
5 anni. A livello di scuola nuoto la
prima squadra di appartenenza è la
Triestina Nuoto che un anno dopo lascia
spazio al Centro FIN dove farà tutta la
trafila agonistica fino all'ultimo anno
della categoria Esordienti A. Nel 1981 -
al passaggio nella categoria Assoluti
(primo anno Ragazzi) c'è l'obbligo di
transitare in un'altra società - Dino
approda all'Edera Nuoto dove ci rimarrà
fino al 1992. Gli inizi agonistici sono
alquanto mediocri: a livello della
categoria Esordienti mai una finale ai
Campionati Regionali, nè tantomeno una
medaglia in un meeting. Qualche
riferimento cronometrico: a 10 anni (II
Es. B) 1.21.1 nei 100 sl, 2.54.4 nei 200
sl, 1.46.2 nei 100 df; a 11 anni (I Es
A) 1.10.9, 2.34.2, 1.25.6; a 12 anni (II
Es. A) 1.07.0, 2.29.8, 1.21.9. A 13
anni, al passaggio negli Assoluti, il
primo anno della categoria Ragazzi è
allenato dall'ex tuffatore azzurro Mario
Bremini, mentre dall'anno successivo
subentra Lucio Caproni (il tecnico che
farà esordire Dino nei 1500) che seguirà
la squadra ederina con la collaborazione
di Mauro Turch fino al 1987, quando la
conduzione del settore tecnico verrà
affidata all'ex olimpionica e primatista
italiana dei 100 farfalla Annamaria
Cecchi, reduce dall'esperienza di
allenatrice a
Mantova.
STAGIONE 1985-1986.
La prima vera soddisfazione, ad
esclusione della vittoria alla fase
provinciale dei Giochi della Gioventù
del 1980 nei 100 sl, arriva subito: il
1° dicembre durante le selezioni
regionali di Coppa Europa a Gorizia, nei
1500 sl batte per la prima (e unica)
volta in carriera Luca Giustolisi
(17'16"5 a 17'16"7), talentuoso e
indolente fondista della Triestina
Nuoto, futuro bronzo ai Giochi di
Atlanta '96 nella pallanuoto ed
autentica bestia nera di Dino.
Il 18 gennaio, venti giorni dopo aver
compiuto 17 anni, scende per la prima
volta sotto il muro del minuto (58"9)
nei 100 sl nella vasca corta di
Cordenons (poi corretto a 58"6 nel corso
della stagione). Ad agosto da Milano
vola alla volta di Madrid per assistere
ai Campionati del Mondo (la prima
immagine dell'album fotografico si
riferisce a quell'evento) dove ha il
privilegio di vedere dal vivo gli
argenti di un giovanissimo Battistelli
nei 1500 sl e del Settebello dopo una
epica finale conclusasi con la vittoria
della Jugoslavia di Rudic (che sarà il
futuro allenatore in nazionale di Luca,
anch'esso presente in tribuna) a qualche
decimo di secondo dal termine del sesto
tempo supplementare.
STAGIONE 1986-1987.
30 novembre, nuove prove indicative per
la Coppa Europa sempre a Gorizia. Dino
si aggiudica i 400 sl (4'18"7)
precedendo per la prima volta Marco
Valenti (4'18"8), campione italiano
"ragazzi" nei 100 delfino e 200 misti.
Il giorno precedente aveva aggiornato il
personale dei 100 sl a 57"6 (il 1°
febbraio diventerà 56"2). La sorella
Corinna (nata come lui il 29 dicembre ma
del 1971), ai Criteria nazionali di
marzo a Torino si piazza settima del suo
anno nei 200 delfino in 2'27"49. Il 26
aprile a Monfalcone conquista il primo
titolo regionale assoluto indoor della
carriera nei 1500 sl bissato il 1°
agosto in vasca lunga a Spilimbergo,
stavolta ai danni di Damiano Nanetti,
delfinista bolognese del Gymnasium che
lo aveva preceduto nella prova
eliminatoria provocando un'ovazione da
parte dei compagni di squadra
pordenonesi.
STAGIONE 1987-1988.
Il 23 gennaio a Trieste scende per la
prima volta sotto i 2' (1'57"6) nei 200
sl, il giorno successivo prima volta
sotto i 55" (54"6) nei 100 sl.
Corinna, all'esordio ai campionati
italiani assoluti di marzo a Firenze, è
19.ma nei 200 delfino (2'29"09) e 25.ma
nei 100 (1'08"23).
Nel weekend di Pasqua (30 marzo - 1
aprile) trasferta a Budapest in
occasione del meeting Elektroimpex,
classico appuntamento per
rappresentative nazionali (qui l'Edera
Nuoto si presenta come squadra di club
suscitando sorpresa tra i nuotatori
dell'Italia "B"). Le gare vedono le
affermazioni di futuri campioni olimpici
ungheresi: il ranista Karoly Guttler,
l'altro ranista Josef Szabo, il mistista
Tamas Darnyi e la quattordicenne
dorsista-mistista Krisztina Egerszegi,
qui vittoriosa in tutte e quattro le
distanze. Al meeting c'è pure Vladimir
Salnikov che vince i 1500 davanti a
Petric e Trevisan, e gareggia nella
stessa batteria di Dino al mattino.
Seconda nei 100 e terza nei 50 sl la
quindicenne rumena Livia Copariu (l'anno
successivo primatista mondiale in vasca
corta con 24"81 e 53"48) che nel 1993 a
Roma sarà allenata da Cesare Butini
all'Aurelia assieme a Dino. Pochi giorni
dopo aver stabilito i record gareggia a
Rennes (Francia) e poi scompare,
probabilmente in Germania. Nei 1500
Fabio Calmasini, qualche mese più tardi
compagno di corsia di Dino a Verona, è
sesto. Alle finali regionali di Gorizia
del 22 luglio prima volta sotto i 17' in
vasca lunga (16'53"6) nei 1500 sl alle
spalle di Raffaele Riem, azzurro nei 100
dorso, nell'occasione primatista
assoluto in 16'42"3 ("Segnati 'sto
record!" disse, ancora in acqua, rivolto
al tavolo della giuria) che abbassa il
16'44"74 di Marco Braida che resisteva
da cinque anni. Ad agosto Corinna è a
Roma per i campionati italiani di
categoria "cadette" dove nei 200 delfino
arriva quarta (2'23"51) a soli 6/100 dal
bronzo ma a 3/100 dalla quinta. Appena
due giorni più tardi iniziano gli
Assoluti a San Donato Milanese: 17.ma
nei 200 (2'24"71) e 20.ma nei 100
delfino (1'08"03).
STAGIONE 1988-1989.
Dino decide di
iscriversi all'ISEF e una volta superate
le selezioni si trasferisce a Verona per
tre anni. Lì, a quasi vent'anni, inizia
il doppio allenamento all' I.C. Bentegodi
sotto la guida di Federico Bonifacenti
(ora vice ct della Nazionale) con un
compagno di fatiche d'eccezione: Fabio Calmasini, millecinquecentista, che solo
tre mesi prima aveva sfiorato per 21/100
la qualificazione olimpica a Seoul '88
nuotando in 15.23.39. Da notare che
questo tempo veniva realizzato oltre 20
anni fa con il costumino...
In quegli anni Dino avrà altri illustri
compagni di allenamento, a cominciare da
due olimpioniche, Roberta Felotti e
Cecilia Vianini, ex nazionali giovanili
come Ferrarin, Pimazzoni, Zenti e poi Klaus Huez, Enzo
Ziviani e tanti altri campioni italiani
di categoria. Dopo tre mesi di
allenamenti (siamo a febbraio 1989) nei
400 sl in vasca corta Dino scende da
4.10.6 a 4.03.8, sfiorando per 5/10 il
tempo di accesso ai Campionati Italiani
Assoluti Primaverili.
Il 7 maggio 1989, nel corso della Semifinale
di Coppa Brema di serie C, negli 800
stile libero Dino con 8.33.9 avvicina il
record regionale in vasca corta detenuto
da Raffaele Riem del Gymnasium Pordenone
(8.33.56).
Nell'estate dello
stesso anno conquista la finale dei 400 sl alla Finale di Coppa Olimpica di
Metanopoli e il 5 luglio stabilisce il
suo primo (a fine carriera saranno ben
30 tra 400-800-1500) Record Regionale
Assoluto individuale negli 800 sl
strappandolo a Marco Braida che un mese
dopo sarà medaglia di bronzo con la
4x100 mista ai Campionati Europei di
Bonn.
STAGIONE 1989-1990.
Febbraio 1990: nel corso delle
Eliminatorie Regionali di Gorizia Dino
nel suo piccolo compie un impresa. Nei
400 sl batte per la prima volta il
futuro olimpionico Marco Braida 4.02.4 a
4.02.5, gli strappa la miglior
prestazione regionale assoluta (4.02.47)
che durava da 6 anni e per la prima
volta (a 21 anni !) si qualifica per i
Campionati Italiani Primaverili. Lo farà
anche il giorno dopo nuotando i 100 sl
in 52.7 alle spalle dello stesso Braida
(52.1) che non stabilisce il record
regionale solo perchè apparteneva alla
meteora pordenonese "Long John"
Franceschi (51.35). A giugno Dino leva
il record regionale assoluti degli 800
in vasca corta a Raffaele Riem, l'anno
precedente azzurro nei 100 dorso in
Coppa Europa, portandolo da 8.33.56 a
8.28.2 in una prova tempi isolata
all'interno di una manifestazione
esordienti. Da notare che Lalla Cecchi
gli aveva sconsigliato il tentativo di
record in modo da evitare una brutta
figura in caso di insuccesso. A luglio a
Spilimbergo Dino si prende i suoi primi
record regionali nei 400 e 1500 in vasca
lunga alle spese di Braida (4.10.1,
precedente 4.11.54) e di Riem (16.33.9,
precedente 16.42.3) qualificandosi nei
400 stile libero ai Campionati Italiani
Assoluti al decimo di secondo.
STAGIONE 1990-1991.
Febbraio 1991: Dino scende nei 400 sl a
4.01.2 ma il miglioramento più cospicuo
lo porta ai 1500 dove leva 16 secondi e
mezzo al suo personale, polverizza il
primato regionale di Braida (16.14.20)
vecchio di 8 anni e diventa il primo
atleta del Friuli Venezia Giulia a
scendere sotto la barriera dei 16 minuti
(15.59.3). Miglioramenti estivi minimi
ma altri 5 record regionali (due nei 400
sl con qualificazione agli Assoluti di
Pesaro dove ne stabilisce uno, due negli
800 ed uno nei 1500) e un buon 59.6 nei
100 delfino, a soli 4 decimi dal limite
per gli Assoluti.
STAGIONE 1991-1992.
Terminata la frequenza
obbligatoria all' ISEF si trasferisce da
Verona a Pordenone per approdare alla
corte del Gymnasium, la più forte e
meglio organizzata società regionale,
pur rimanendo tesserato per l'Edera
Nuoto Trieste. Il nuovo tecnico sarà
Andrej Znidarsic, sloveno di Celje che a
fine stagione riuscirà a far qualificare
Francesca Salvalajo alle Olimpiadi di
Barcellona '92 nei 200 dorso. Come da
tradizione, i tecnici di scuola slava
(vedi Dusko LaCabec che "proponeva" 22
km quotidiani a Emiliano Brembilla o
Branislav "Bane" Dinic che all'epoca
sottoponeva ai suoi atleti di
Montebelluna 7 volte i 1500 sile libero)
sono specialisti nel preparare i
fondisti e Dino deve sciropparsi una
gran quantità di chilometri che
culminano con 20,6 (12+8,6) km di
"record" in un sol giorno e 81 km in una
settimana (in media nove sedute in acqua
e due a secco). Il carico di lavoro dà i
suoi frutti da subito e il 16 febbraio
1992 a Gorizia si riprende i limiti
regionale negli 800 (di passaggio) e nei
1500 nuotando 8.23.2 e 15.47.7. Se li
"riprende" perchè Giampietro De Faveri,
suo nuovo compagno di allenamento a
Pordenone glieli aveva sfilati a
novembre a Rapallo (8.27.9) e a
Cordenons solo 28 giorni prima
(15.54.6). Il 28 febbraio il Gymnasium
si reca a Villaricca (Napoli) per
prendere parte alla prima edizione del
trofeo Olimpic. In vasca tanti atleti
futuri olimpionici come Merisi,
Postiglione, Idini, Formentini, Susin,
Salvalajo e, nella categoria Ragazzi,
Rosolino (vincitore nei 100-200-400 sl)
e Rummolo (1° nei 100-200 rana, 200
delfino e 200 misti). Qui Dino vince a
sorpresa i 1500 in 15.48.51 a soli 8
decimi dal personale stabilito 12 giorni
prima, precedendo il nazionale di rana e
misti Fusi e Formentini, futuro
olimpionico ad Atlanta '96.
Il weekend
dopo, siamo l' 8 di marzo, nel corso di
una prova eliminatoria dei campionati
regionali a Monfalcone, la forma è
ancora buona e Dino ne approfitta per
portare il record degli 800 (aggiornato
solo 3 settimane prima) a 8'18"8. Ora
l'appuntamento successivo è dal 19 al
22 sempre di marzo a Firenze per i
campionati italiani assoluti indoor e
proprio nella vasca lunga di Bellariva
abbassa il primato regionale dei 400 a
4'09"35 ma è nei 1500 che compie il suo
primo salto di qualità a livello
nazionale scendendo a 16'15"60 - 17" di
progresso - con "finale" sfiorata (i
1500 si svolgono in serie, non in
batterie): 9° posto a 2"46 dall' 8° e a
soli 3"25 dal 6° classificato Bruno Capozzi.
Il 12 aprile
alle finali dei campionati regionali
assoluti in vasca corta Dino con 4'
01"3, fa il personale
stagionale avvicinando di 1/10 il
proprio record. Ricominciano gli
allenamenti in vista dei campionati
nazionali assoluti che quest'anno, causa
i Giochi Olimpici, termineranno
tardissimo (23 agosto) e dal 20 maggio
al 5 giugno insieme alla compagna di
squadra Francesca Salvalajo sarà di
stanza a Verona per un collegiale
assieme al gruppo di Brescia capitanato
da Giorgio Lamberti e da Roberto Gleria
e diretto da Alberto Castagnetti. Grande
delusione nel vedere il primatista e
campione mondiale ed europeo dei 200 sl
disertare gli allenamenti a pochi giorni
dall'ultima opportunità di selezione per
Barcellona ossia il XXX trofeo Sette
Colli di Roma (quest'anno la rassegna
comprendente pure l' XI Roma Syncro ed
il campionato italiano di tuffi sarà
denominata "Columbus Games" ricorrendo
il 500.mo anniversario della scoperta
del Nuovo Mondo). Dopo un non esaltante
Sette Colli (16'47"65 al mattino, ben
più alto del 16'24"26 ottenuto in
qualificazione nella semifinale di Coppa
Olimpica) Dino si "riabilita" durante i
campionati regionali ed il 16 luglio a
Gorizia centra il suo ventesimo record
regionale terminando i 400 in 4' 08"9.
Come già detto gli Assoluti di Pesaro
saranno l'epilogo di una stagione molto
lunga dove Dino nuoterà entrambe le gare
sopra i suoi personali (4'10"11 e
16'21"15). E come se non fossero bastati
i 2715 chilometri coperti in acqua
durante la stagione, il tecnico sloveno
propone a Sorini e Salvalajo di
disputare il campionato sloveno open sui
5 km nel mare di Portorose il 29
agosto... Detto fatto e prima esperienza
in acque libere per Dino che approfitta
dell'occasione per vincere la paura di
nuotare al largo. Francesca vince la
prova femminile intascando 300 marchi
tedeschi - stessa cifra destinata al
primo classificato - mentre Dino si
piazza secondo in 56'24" (dietro il
compagno di allenamenti, lo sloveno di
Celje Dean Tesovic) portandosi a casa
un...utensile!
STAGIONE 1992-1993.
E il 15 settembre si
torna in vasca per il primo bagnetto
della nuova stagione. Il 27 settembre
tanto per gradire partecipa ad una corsa
su strada, il "Trofeo d'autunno",
percorrendo i 10,8 km della prova in 44'
e la domenica successiva prende parte al
"Trofeo Volli", 5 km di nuoto pinnato in
mare, chiudendo nono (preceduto pure da
due donne che sfruttavano la sola
propulsione della monopinna...) in 57'44". Dopo tre settimane
di CAR (Centro Addestramento Reclute)
a La Spezia, il 17 novembre 1992 si
trasferisce a Roma dov'è riuscito ad
entrare nel gruppo sportivo della Marina Miltare. Il primo mese sarà allenato da
Franco Macioce che ai tempi dell'Aniene era
stato tecnico di Gianni Minervini, Marco
Del Prete, Roberto Cassio, etc. al quale
(per fortuna) subentrerà Maurizio
Giacomi, coach al Gym Club, una delle
società satelliti dell'Aurelia Nuoto. I
ritmi della vita di caserma (orari,
alimentazione, riposo) non sono di certo
ottimali ma ciò nonostante Dino, partito
da un 4'03"0 e un 16'07"0 nella fase
regionale di Coppa Caduti di Brema il 12
dicembre a Roma, la settimana seguente a
Trieste scende a 15'57"0 e il 17 gennaio
1993 a Roma a 15'53"9. Nel frattempo il
suo team delle Forze Armate Nuoto
Roma-Marina Militare si è qualificata
alla finale nazionale di Coppa Brema,
sorta di campionato italiano a squadre
di serie "A" dove a disputarsi il titolo
sono le otto compagini maschili e
femminili che hanno collezionato il
punteggio più alto ottenuto dalla somma
dei punteggi tabellari FIN totalizzati
durante la fase regionale. Il 31 gennaio
quindi finale ad Albenga: nei 400 sl
Dino ottiene un sesto posto in 4'01"29
(a 9/100 dal personale) e nei 1500 sl si
piazza quarto subito dopo i big
dell'epoca (Piermaria Siciliano,
Alessandro Berti e a 2" da Massimo
Trevisan) precedendo però Christian
Battistini e Massimiliano Bensi in
15'46"65, nuovo record regionale in
vasca corta. Da sottolineare che solo
pochi anni prima, nonostante l'apporto
di Giorgio Lamberti, le FF.AA. nella
classifica finale si erano piazzate
peggio di ora. Agli Assoluti in lunga di
Firenze 1'59"34 in prima frazione di
staffetta, poi 4'12"24 e 16'28"47. Il 2
maggio, in occasione della semifinale
del campionato italiano a squadre di
serie "C" disputata a Trento, Dino
regala all'Uisp Cordenons (in quella
stagione aveva il doppio tesseramento,
civile e militare) probabilmente i primi
due record regionali della sua storia
vincendo il concentramento prima nei
400 (4'00"7) e poi negli 800 (8'18"0).
Una settimana più tardi nel corso della
semifinale di Coppa Olimpica si
qualifica al "Sette Colli" giungendo,
nel raggruppamento di Roma, secondo nei
1500 (16'23"78, ottavo in Italia nei
complessivi tre gironi) - dietro al
Fabio Venturini (16'19"31) cinque anni
dopo campione italiano assoluto proprio
con i colori delle Forze Armate e
persino bronzo ai mondiali di fondo
nella 10 km di Fukuoka 2001 - e terzo
nei 400 (4'10"10) dietro a Emanuele
Idini e Germano Proietti ma davanti a
Bruno Capozzi e ad un quindicenne
Massimiliano Rosolino. L'8 di giugno in
quel di La Spezia inizia il XXXV
Campionato italiano della Marina
Militare: per Dino c'è il titolo nei 100
farfalla in 1'01"8 e, il giorno
seguente, quello nei 400 sl in 4'09"6
con il quale stabilisce il nuovo record
dei campionati (il precedente di 4'16"6
resisteva dal 1986). Dall'11 al 13 va
già in scena il "Sette Colli" a Roma ma
i tempi sono leggermente più alti delle
selezioni (4'10"73 e 16'24"03, qui 11.mo
dopo il terzo posto in batteria dietro a
Stefano Rubaudo argento agli Assoluti
l'anno precedente e Luca Baldini futuro
pluricampione del mondo di fondo che in
questa occasione ottiene la
qualificazione ai Campionati Europei
Juniores). A Roma pure gli Assoluti
dall'11 al 14 agosto (2'00"61 in prima
frazione della 4x200, 4'10"60 e
16'31"91). Al termine dell'annata
agonistica i migliori tempi stagionali
saranno 4'09"5 (a 6/10 dal personale) e
16'22"7 entrambi registrati ai
campionati regionali di luglio a Udine.
Giusto ricordare che durante il periodo
primaverile ed estivo Dino aveva avuto
il privilegio di essere allenato pure da
Cesare Butini (tecnico dell'Aurelia
Nuoto - campionessa italiana a
squadre che ogni anno sforna una miriade
di titoli nazionali di categoria e di
medaglie agli Assoluti - e da anni di
Alessia Filippi) e, soprattutto al
mattino, talvolta poteva confrontarsi
con Idini ed i suoi compagni di squadra
delle Fiamme Gialle.
STAGIONE 1993-1994.
Il 18 ottobre,
terminato l'anno da militare, il ritorno
a Trieste. Ci sarebbe la possibilità di
rimanere nella capitale tesserato per la
De Gregorio allenata da Alfredo Caspoli
dove oltre a Viviana Susin (campionessa
italiana assoluta nei 50 e 100 sl) e
all'amica Valentina Sacchi (ora
fisioterapista della nazionale italiana
di nuoto e sorella di Emanuele, coach
del campione del mondo della 25 km di
Roma 2009 Valerio Cleri) c'è Raffaello
Ravaioli, specialista dei 400 sl, ma il
quinquiennio - tre anni a Verona, uno a
Pordenone e l' ultimo a Roma - passato
lontano dalla propria città risultava
essere più che sufficiente. Da parte di
Dino c'è la volontà di ritornare
all'Edera Nuoto ma purtroppo non ci sono
più i presupposti: squadra assoluta
completamente da rifondare, mancanza di
guida tecnica adeguata sia per
esperienza propria che per le
aspirazioni dell'atleta, mancanza di
compagni di allenamento, etc. la scelta
(il cartellino è suo) cade di riflesso
sulla Triestina Nuoto capitanata
dall'azzurro Marco Braida e forte di una
squadra maschile juniores campione
d'Italia di categoria. L'esordio il 12
dicembre alla fase regionale di Coppa
Brema (4'03"1 e 15'58"3) dove la squadra
maschile alabardata per la prima
volta nella sua storia - la tragedia in
terra tedesca è datata 1966 - si
qualifica alla fase finale e lo fa con
il quinto punteggio assoluto (terzo
"civile" alle spalle dei militari di
Fiamme Gialle e Carabinieri,
praticamente una selezione della
Nazionale). La settimana successiva con
1'55"4 stabilisce quello che sarà il suo
personale stagionale nei 200 sl. E
finalmente arriva il 6 febbraio 1994,
finale nazionale di Coppa Brema a
Livorno, dove Dino è presente per la
seconda volta consecutiva dopo la
positiva esperienza con la Marina
Militare. Al mattino un'ottima
conduzione di gara nei 400 sl (57"49-1'00"19-1'00"68-59"66)
lo porta a diventare il primo nuotatore
nella storia del Friuli Venezia Giulia
ad abbattere la barriera dei 4' in vasca
corta: con 3'58"02 si piazza quarto
dietro al terzetto composto, come l'anno
prima, da Siciliano, Trevisan e Berti,
questi ultimi due (3'56"41 e 3'57"77)
insidiati fino all'ultimo. Al pomeriggio
un 1500 all'altezza della gara mattutina
(8'16"76 al passaggio degli 800, record
regionale, media 1'02"1) consente a Dino
di chiudere in 15'35"97 (primato
regionale, media 1'02"4) toccando quarto
dopo i soliti Siciliano e Berti, a soli
5" da Formentini (campione italiano
assoluto qualche mese prima e
olimpionico ad Atlanta, sempre nei 1500,
due anni più tardi). Nella classifica
finale la Triestina si piazza settima a
due sole lunghezze dalla quinta: c'è da
dire che l'impresa era già stata
compiuta con l'ingresso in finale (mai
più ripetuta in questi ultimi 17 anni)
al cospetto di Fiamme Gialle e
Carabinieri, ossia la nazionale,
Fiorentina-Calpeda Veneto, Snam
(Emanuele Merisi), Sisport Fiat,
Varese-Olona e Nuotatori Milanesi. Con
le due prestazioni di Livorno il
fondista alabardato si ritaglia uno
spazio, sebbene come atleta di club,
nella World Cup di Desenzano dove
disputa gli 800 a suon di primato
regionale (8'15"80) arrivando subito
alle spalle di un giovanissimo Emiliano
Brembilla (8'13"32). E' un peccato aver
sbagliato l'ultima virata perchè Dino
praticamente non tocca il muro e deve
iniziare gli ultimi 25 metri da fermo:
il tempo sarebbe stato
decisamente migliore. Nei 100 sl pure
Alexander Popov liscia una virata ma
stabilisce comunque il record del mondo
in 47''12 (così come nei 50 sl in 21''50
e nei 50 dorso in 24''66). A proposito
di corsi e ricorsi storici i 200 sl sono
vinti dal "farmacista" Vladimir
Pyshnenko in 1'47''18, lo stesso atleta
ampiamente citato nella mia sezione sul
doping.
Una settimana più tardi ci sono le
finali dei campionati regionali a
Monfalcone, stavolta svolte in due mezze
giornate anzichè in tre. Il programma
gare di Dino prevede nell'ordine: 200 sl,
100 delfino, 400 sl e 4x200 ma lo stato
di forma ancora buono gli permette di
vincere i 200 in 1'55"7 (suo miglior
crono dell'anno), i 400 in 4'00"9 (suo
terzo crono di sempre) e la 4x200
(1'55"8 in frazione interna) con i
compagni di squadra della Triestina
Nuoto in 7'42"6, nuovo record regionale
assoluto. Il giorno successivo vince
pure i 1500 in 15'39"4 (suo secondo
crono di sempre dopo il primato di
Livorno). Due domeniche più tardi è
Pasqua ma quattro giorni dopo iniziano i
campionati italiani assoluti (per il
quarto anno consecutivo di scena a
Firenze) quindi è consigliabile
continuare la rifinitura in piscina,
anche se in quella vasca "di sfogo"
della scuola "Da Vinci". Partenza per i
campionati ben due giorni prima per
ambientarsi in vasca lunga, giusto per
non dimenticare che i nuotatori
triestini dal 1954 nuotano in una vasca
da 33 metri e dal 1987, quando
Castagnetti venne a montare il pontile
mobile alla "Bruno Bianchi", su base 25.
Esordio con il botto per la 4x200
alabardata che alla partenza del quarto
frazionista è incredibilmente terza ma
si fa poi agguantare dallo Uisp Bologna:
delusione per una medaglia sfiorata ma
record regionale soffiato al Gymnasium
Pordenone (precedente 7'52"00 realizzato
sei anni prima da Giovanni
Franceschi-Rui-Riem-Valenti) in 7'49"45
(per Dino frazione interna in 1'57"67,
personale) che, a fine stagione, varrà
il 73.esimo posto nel ranking mondiale
stagionale. Con il 7'56"00 dell'anno
precedente la formazione triestina non
sarebbe entrata nei primi 100...
La mattina seguente è la volta delle
batterie dei 400 sl e nella prima per
Dino è già tempo di scendere in acqua.
Condotta di gara perfetta
(59"58-1'02"67-1'02"48-1'01"22),
praticamente le due metà vengono nuotate
in 2'02"25 + 2'03"70: considerando che
il primo 200 partiva con il tuffo la
prova è stata suddivisa equamente. Il
tempo finale è 4'05"95, nuovo record
regionale che toglie 3" al precedente di
4'08"9, secondo della batteria dietro al
4'04"50 con il quale Dario Taraboi si
qualifica per la finale con l'ultimo
tempo. Un giorno di riposo ed è l'ora
dei 1500. Corsia 8 nella prima serie,
quindi per la prima volta in "carriera"
Dino gareggia di pomeriggio ed in
diretta televisiva Rai! La partenza è
decisa, senza nè emozione nè paura: il
passaggio ai 100 (1'00"82 parimerito con
Samuele Pampana, poi settimo) è il più
veloce della serie, pure più di
Formentini (1'00"92, alla fine secondo)
e di Berti (1'00"93, poi campione).
Ristabilite le giuste gerarchie, al
passaggio degli 800 è settimo in
8'29"24, altro primato regionale
(precedente 8'35"65 agli stessi
campionati di due anni prima), ai 1000
sesto, ai 1200 e ai 1300 quinto, ai 1400
sesto (infilato dall'ex compagno di
allenamenti all'Aurelia, Germano
Proietti che chiude gli ultimi 200 metri
in 2'05"69) così come al tocco dei 1500.
Il tempo finale di 16'01"93 (precedente
16'15"60 sempre due anni prima) vale
il nuovo record regionale e l'inedito
"status" di finalista ai campionati
italiani assoluti, bissando il sesto
posto conquistato dalla sorella Corinna
nei 100 delfino ai campionati estivi di
Metanopoli nel 1990.
Per la cronaca Marco Braida, l'atleta
più rappresentativo di Trieste (anche se
in realtà era arrivato, quattordicenne,
da Bergamo alla società alabardata)
nell'ultimo ventennio, si ritira al
termine dei campionati dopo l'argento
nei 200 delfino. Dopo un giorno di
riposo inizia lentamente la preparazione
per la stagione estiva. Sei settimane
dopo gli Assoluti è di scena la
semifinale nazionale di Coppa Olimpica
in tre concentramenti ( Milano, Roma e
Ravenna) dove Dino nei 1500 si piazza
secondo dietro al campione italiano
cadetti Samuele Pampana (16'10"56)
chiudendo in 16'14"78 davanti a
Pescatori (16'26"16) e Marcato
(16'30"26) appunto a Ravenna, e terzo
nel riepilogo nazionale dietro a
Formentini (15'58"56) e Pampana ma
subito davanti a Baldini (16'17"97) e
Gargaro (16'20"02). Il sabato
successivo, siamo ormai al 28 di maggio,
l'U.S.Triestina Nuoto torna alla piscina
"Gambi" in occasione della finale del
campionato nazionale a squadre di serie
C per scontrarsi con De Gregorio (Roma),
Futura Prato, Lecco, Savona, C.N. Vela
(Ancona), Sanremo e Loreto. Tempi
modesti nei 400 sl (4'08"70, anche se
migliore del 4'10"64 del weekend
precedente) e 1500 (16'28"2, qua la gara
è vinta da un tal Battistelli...) del
neo-capitano rossoalabardato ma nel
contesto della manifestazione valgono i
piazzamenti poi tradotti nel punteggio
che porta la classifica finale a
decretare la promozione in serie B.
Passano altri sette giorni e via alle
eliminatorie dei campionati regionali
estivi a San Vito al Tagliamento in
corta: 4'45"5 nei 400 misti, personale
stabilito in una vasca oscena nonostante
la seduta mattutina in sala pesi. Il
tour de force naturalmente non può che
proseguire il weekend seguente a
Poggibonsi, sede inedita del "XXXII
Trofeo Sette Colli - Finale Coppa
Olimpica", dove le gare saranno
ricordate soprattutto per la clamorosa
contestazione degli atleti della
rappresentativa nazionale, capitanata da
Luca Sacchi, nei confronti della
Federazione. Tra le rivendicazioni
espresse pure la gelida temperatura
dell'acqua (che porterà a dei ritiri
illustri) che doveva ospitare una delle
poche occasioni per strappare la
qualificazione ai Mondiali romani di
settembre. Aronne Anghileri, storica
penna de "La gazzetta dello sport", sul
pezzo del lunedì scriverà: "Tregua
dentro la vasca del Sette Colli: esce un
poco di sole, la temperatura dell'acqua
sale di un grado, ma le prestazioni
tecniche rimangono su un livello
alquanto insipido. E' sempre calda la
temperatura ai bordi, dopo la
sollevazione, l'ammutinamento, la
clamorosa protesta degli atleti il
giorno avanti." Considerate le
condizioni ambientali Dino nuota un
anonimo 400 sl in 4'11"87 il sabato
mattina ma nella prima serie dei 1500 la
domenica pomeriggio parte deciso come
due mesi e mezzo prima a Firenze: primo
al passaggio dei 100, terzo ai 200,
quarto ai 300 e 400, terzo dai 500 ai
700, poi quarto fino alla fine in
16'18"78 dietro a Formentini (15'48"44),
Capozzi (16'08"53) e Bensi (16'15"29).
Podio della vita a 3"5, pazienza.
Finalmente la domenica dopo si può
riposare ma il sabato successivo di
nuovo eliminatorie regionali in corta a
Monfalcone dopo il lavoro a secco del
mattino. Ottimo il 15'41"9 che esce da
un 1500 nuotato in solitaria e
soprattutto in una vasca al coperto il
25 di giugno! Solo in Friuli Venezia
Giulia poteva accadere una cosa del
genere. 5 luglio, partenza per Riccione
sede degli Assoluti estivi. Il 9 è il
giorno dei 400 sl dove Dino termina la
prova in 4'06"85, seconda prestazione di
sempre a soli 9/10 dal personale
stabilito a Firenze tre mesi prima. I
primi due tempi della graduatoria delle
batterie sono rispettivamente di
Brembilla (15 anni e mezzo, 3'59"22) e
Rosolino (16 anni, 3'59"70), mentre
l'ultimo tempo utile per la finale è il
4'03"77 di Gallina. Non c'è progresso
nemmeno il giorno dopo al termine della
prima serie dei 1500: 16'10"60, anche
qui secondo miglior tempo mai nuotato.
Undici giorni più tardi, dopo
l'allenamento del mattino nell'acqua di
mare della vasca olimpionica di Ankaran
(Slovenia), durante i campionati
regionali di categoria (svolti
rigorosamente al chiuso il 21 di
luglio...) un notevole 1500 nella vasca
corta di Trieste porta Sorini a un solo
secondo e tre decimi (15'37"3) dal suo
record regionale di febbraio. Quello
però era stato "stimolato" dalla
presenza nella corsia accanto di
Formentini, ai regionali invece deve
fare tutto da solo, doppiando gli
avversari. Finito l'allenamento, il
giorno dopo Dino parte da solo alla
volta di Ancona per partecipare al
"Miglio del Passetto", storico miglio
marino e prova di campionato italiano
Fin in acque libere riservato alla
categoria "master" ma aperto agli
agonisti. Ma qui è doveroso aprire una
parentesi per raccontare l'antefatto che
porterà all'inizio di una meravigliosa
quanto inattesa avventura.
Su "qualche" riga fa si parlava della
traversata nel mare sloveno che Dino si
era imposto di fare per esorcizzare la
paura di nuotare in acque libere:
eravamo a fine agosto 1992. Qualche
giorno prima di partire per Ancona
casualmente aveva visto un volantino sul
tavolo posto all'uscita della segreteria
della Triestina Nuoto ed aveva deciso di
iscriversi al miglio marino (1852
metri). La manifestazione è solo alla
seconda edizione ma è erede delle
traversate del Porto - siamo negli anni
'50 - e del Passetto, poi negli anni '70
a causa dell'inquinamento si sposterà
dal Porto al Passetto e via via si si
qualificherà a livello nazionale. Nel
1991 diviene gara ufficiale del
campionato italiano di mezzofondo della
Fin, mentre nel 1993 viene organizzato
il "Miglio del Passetto" che sarà vinto
dall'amico pesarese (e futuro
antagonista da master) Luca Di Iacovo.
Al via della gara ci sono 132
concorrenti tra agonisti uomini e donne,
master ed amatori, tra cui Fabrizio
Pescatori (una sorta di pitbull
acquatico che non molla mai la tua scia,
nemmeno in allenamento, verrò a scoprire
una quindicina d'anni più tardi dal mio
amico Federico Tanduo) che Dino nella
stagione in corso aveva sempre regolato
di misura (di 7/100 negli 800 in Coppa
del Mondo, di 2"33 nei 1500 agli
Assoluti e di 2"74 nei 1500 ai Sette
Colli). E difatti, dopo un testa a testa
durato per tutti i tre lati del
percorso, l'arrivo si risolve al
traguardo con il triestino (21'56",
record della manifestazione) che precede
il veneto (21'57"). Il giorno successivo
nella vicina Senigallia è prevista la
16.ma edizione della traversata "Molo -
Rotonda", quinta tappa del circuito
nazionale dopo Venezia, Pozzuoli,
Anguillara e, appunto, Ancona. In
centoquaranta alla partenza tra i quali
Sorini, Pescatori e Adriano Gradi,
coriaceo master 25 di Mantova che il
giorno prima era arrivato a ridosso dei
primi due. Dopo due chilometri nuovo
arrivo allo sprint dove Dino la spunta
ancora una volta, sebbene alla fine i
due atleti vengano accreditati dello
stesso tempo. Tre giorni più tardi è
tempo di finali regionali assolute
estive, naturalmente indoor ed in vasca
corta. A Monfalcone Dino vince quattro
titoli (400 misti e 200-400-1500 sl),
quest'ultima prova nuotata ancora in
15'37"3, miglior prestazione dei
campionati. Commento di Fulvio Zetto,
tecnico della Triestina Nuoto, al
quotidiano locale "Il Piccolo": "E' una
tristezza infinita dover nuotare al
chiuso anche d'estate, non è possibile
con l'aria rovente a 37 gradi e le porte
aperte per far entrare un po'
d'ossigeno. All'aperto, per esempio,
Dino Sorini avrebbe fatto il record
regionale nei 1500 (ha fatto 15'37"3
mentre il record è di 15'35"97), ma è
rimasto senza fiato e non ce la faceva
più." Comunque cinque gare in cinque
mesi tutte concluse nell'arco di soli 6"
possono soddisfare la consapevolezza
della regolarità del fondista.
Un'occhiata al regolamento federale in
acque libere e Dino scopre che per
vincere il titolo nazionale di
mezzofondo sono necessarie almeno cinque
affermazioni. Letto e fatto, iscrizione
alle gare di Ravenna e Fano nel weekend
successivo. Il 5° trofeo "Gianni Gambi",
con oltre duecento nuotatori schierati
sulla distanza del miglio marino, è
dedicato al grande fondista ravennate
d'acque aperte che da dilettante
partecipò alle Olimpiade di Amsterdam
nel 1928 e da professionista prese parte
alle grandi maratone nelle gelide acque
dei laghi americani negli anni '30 e
'40. Altra vittoria, stavolta su Gradi
che al pomeriggio sarà compagno di
allenamento d'eccezione di Dino in
piscina alla "Gambi". Il giorno dopo
tradizionale "Nutata longa" a Fano -
giunta alla 23.ma edizione - ed ennesimo
primo posto (all'ultima bracciata)
davanti a Gradi che lì aveva vinto nel
1991 e 1992, mentre nel 1993 era stata
la volta di Luca Di Iacovo. Ventiquattr'ore
più tardi partenza per Milano dove sono
in programma i campionati italiani
giovanili, inediti per il venticinquenne
Dino che da "giovane" non era mai
riuscito a qualificarvisi, per
gareggiare nella nuova categoria
"seniores" nei 400 e 1500 sl.
..........(continua)......... |