Mi è sembrato più elegante intitolare
così questa sezione del mio sito, anche
se "A proposito di cazzari" sarebbe
stato più appropriato.
L'aggettivo cazzaro poi rende meglio
l'idea rispetto a "millantatore" e poi è
un omaggio alla lingua madre del nostro
protagonista.
Il Bova in questione è Raoul, bronzo nei
100 stile libero con l'ottimo tempo di
56"38 ai campionati italiani di nuoto
master di Ostia 2010.
Qui apro una parentesi.
Andate su Google, digitate "Ostia Raoul
Bova bronzo ai campionati italiani
master di nuoto" e date un'occhiata alle
foto relative alla gara in questione:
vedrete che pur di farlo vincere (anzi,
trionfare) nella sua serie
l'organizzazione l'aveva inserito con
atleti - con tutto il rispetto - ben più
anziani e fuori forma, lui che
apparteneva alla categoria M35 (prima
scorrettezza). Inoltre, come si evince
dalle iscrizioni ai campionati italiani
che si trovano su nuotomaster.it, Bova
non era iscritto nella start list quindi
a norma di regolamento non poteva
nemmeno partecipare alla competizione
(seconda scorrettezza)! Il solito
accomodamento all'italiana insomma, per
di più concesso a chi gioca in casa...
Chiusa parentesi.
In varie interviste rilasciate negli
anni ai media, il Nostro aveva sempre
dichiarato di essersi ritirato dal nuoto
dopo la cocente delusione sofferta a
causa della mancata qualificazione,
nientemeno, ai Giochi Olimpici!
Ebbene, curiosando tra le graduatorie
italiane del 1988 (lui è nato il 14
agosto 1971) ho scoperto che il miglior
piazzamento del futuro attore era il
50.mo (!) posto nei 200 dorso (2'18"24)
nella distanza che ai vertici nazionali
esprimeva un certo Battistelli
(2'01"08), Merisi (2'05"70), Bianchin
(2'06"14), Tiano (2'06"43), Cassio
(2'07"62), etc. mentre nei 100 dorso era
addirittura 74.mo (1'04"70) nella gara
dove ben 9 atleti scendevano sotto il
muro del minuto.
Ora, tutti sanno che per qualificarsi
alle Olimpiadi è necessario rientrare
nei primi due atleti espressi in campo
nazionale e a volte non è neppure detto
basti: negli USA ai trials olimpici si
qualificano i primi due a prescindere
del tempo realizzato ma in Italia
bisogna stare al di sotto del limite
imposto dalla FIN sennò addio al sogno
di una vita.
Caro Raoul il cinema è finzione, il
nuoto per fortuna no. E un po' di
rispetto per chi, sul serio, dopo
quattro anni di enormi sacrifici ha
mancato quel sogno, magari per una
manciata di centesimi!
Commenti ricevuti via sms:
"E' la verità che tutti gli addetti
ai lavori sanno. Nessuno aveva avuto il
coraggio di dirlo apertamente.
Complimenti. Un vero sportivo non si
sarebbe appropriato di risultati falsi."
- allenatore (romano) di agonisti
"Condivido su Bova ma pensavo tu
parlassi anche della fiction come un
delfino, l'hai vista? Piena di sfondoni
(in toscano "grandi errori", n.d.r.) sul
nuoto! Perchè non li elenchi tutti?"
- ex nazionale di nuoto
"Il problema è proprio quello
espresso nel link. Il mondo virtuale di
un attore che non sa più qual'è la
realtà e millanta involontariamente
belle favole!" - nuotatore master
"Giusto, provocatorio quanto basta,
ben scritto. Susciterà qualche vespaio
ma questo è lo scopo. D'altronde non
puoi essere smentito data la puntigliosa
documentazione. Ben fatto!" - amica
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